giovedì 30 aprile 2009

Finalmente

E' mio, solo mio, nessuno mai lo avrà.


Risiko

Qualche sera fa, in compagnia dei miei amici, siamo andati come al solito a prendere una birra (come al solito). Quella sera però qualcuno propose di giocare a Risiko, assicurandomi che il gioco in questione fosse davvero divertente. Ordiniamo le birre e prepariamo il gioco. Dopo una breve spiegazione delle regole e la classica distribuzione di tessere, pedine, dadi, territori e quant'altro iniziamo a giocare. La mia fortuna si palesa subito dal tiro iniziale, quello per determinare l'ordine di gioco, infatti segno un deciso 1 e ovviamente parto per ultimo. Dopo qualche turno comincio già a capire la meccanica del gioco, tuttavia vengo prontamente stroncato dalla mia mancanza di esperienza nel gioco che si va ad aggiungere alla mia proverbiale fortuna con i dadi. Dopo qualche turno inizio a perdere carri armati e territori, mi rendo conto che il mio obbiettivo era realizzabile in un tempo di gioco pari più o meno al criptozoico. Tutto questo mi ha portato ad una conclusione inaspettata.
Non giocherò mai più a Risiko.

L'unica cosa positiva del gioco; nel lasso di tempo interminabile nel quale si deve aspettare il turno degli altri giocatori la mia mente artistica mi ha fatto creare ciò:



martedì 28 aprile 2009

Jean-Paul Sartre

Questo post solo per dire che Sartre è un bastardo.

Appena entro a letto "La nausea" mi dice: "mi leggi? vuoi leggermi anche stasera?", come puoi dirgli di no. Poi dopo 2 ore di lettura, nelle quali le funzioni respiratorie che mantengono il mio corpo in vita rasentano i livelli della fase REM, decido di tornare su questo mondo. Il problema è che sono già le 2 più o meno, e non mi addormenterò sicuramente prima di un'altra oretta. Come l'alcool, Sartre mi fa un effetto tipo "day after", se leggo "La nausea" nelle ore seguenti la mia fisicità risiede nel pianeta Terra, ma la "res cogitans" effettua voli pindarici nelle più remote parti dell'universo. Non ci posso fare niente. Di sicuro non posso evitare di leggere il libro.
E comunque Sartre è un bastardo. Ora cerco altri suoi libri su Ebay.

Chris Andersen

Le opzioni sono le seguenti:

1-Chris Andersen si è visto allo specchio

2-Chris Andersen ha chiesto il conto al suo tatuatore

3-Chris Andersen ha visto che nel finale di gara 4 sul tabellone c'era scritto Nuggets-Hornets 121-63

lunedì 27 aprile 2009

Mamma mia!

Ringrazio Catepol che ha twitterato una guida for dummies. Finora aggiungevo più o meno tutti i miei nuovi followers, meno male che ho guardato il profilo di Osvaldosupino.

Già il nome insospettiva, eh???

Fra una settimana finisce il countdown. Io ci sarò.

venerdì 24 aprile 2009

1 miliardo di download


App Store, il negozio online di Apple che permette di acquistare le varie applicazioni per iPhone e Ipod touch, ha raggiunto il ragguardevole traguardo di un miliardo di applicativi scaricati dagli utenti in nove mesi, a partire da Luglio scorso, quando l'iPhone 3G fu messo in commercio.

In totale si stima che l'App Store "contenga" un numero di applicazioni quantificabile intorno alle 35000 unità (di cui minimo 30000 completamente inutili aggiungerei).

Nelle scorse settimane (come mi aveva segnalato gik) la Apple aveva lanciato un conto alla rovescia sul proprio sito abbinata a un concorso. In poche parole chiunque abbia scaricato almeno una applicazione nel suddetto periodo parteciperà all'estrazione dei seguenti premi: (e che premi) un MacBook Pro 17 pollici, un ipod touch da 32 gb, una time capsule e una iTunes gift card del valore di 10 mila dollari.

Buona fortuna!

Anzi, niente buona fortuna, spero proprio di vincere io.

Radiohead - Idioteque

Mi sbilancio, molto probabilmente la mia canzone preferita in assoluto. Here it is.


giovedì 23 aprile 2009

Cartellone PD customized

Thanks again to paulthewineguy.

lunedì 20 aprile 2009

Cartellone UDC customized



Thanks to paulthewineguy.

sabato 18 aprile 2009

50° post

Il 50° post deve essere dedicato a coloro che danno il nome a questo blog:




























Chi viene dietro con me?

Mi capita spesso di riflettere e di usare il cervello, so che ai più può sembrare allarmante e pericoloso, ma vi assicuro che al contrario è appagante.
Il titolo del post è più eloquente di quanto possa sembrare, quello che cercherò di esporre (di sicuro lo capirò solo io, forse...) è la seguente teoria: nella società moderna tutti sembrano avere il desiderio di mettersi in vetrina, mostrarsi quanto più possibile al mondo intero sforzandosi di non passare mai in secondo piano o di essere inosservati. Lungi dal fare esempi, mi limiterò a tentare di esporre questa semplice teoria. Gli esempi non li faccio perchè spero che il lettore li faccia scaturire spontaneamente.
Ogni volta che esco di casa mi sembra di notare alquanto chiaramente che ogni individuo diciamo "giovane", inteso in un range dai 10 ai 30 anni, abbia come scopo prevalente nella vita quello di farsi notare.

Ovviamente e giustamente il fine giustifica i mezzi, ma come al solito è la morale che risiede (o almeno dovrebbe) sopra ad ogni altra cosa; il grosso problema è che di questi tempi essa è un bene difficilmente reperibile, scarseggiante per usare un eufemismo.

Il risultato è palese: ogni individuo di ogni classe sociale, di qualsiasi estrazione, appartenente a qualsiasi "movimento stilistico" più o meno presunto è invaso da un continuo stimolo, vivere socialmente e cercare di "sorpassare" gli altri individui della sua specie nel tentativo di apparire sempre più decisamente.

Per questo l'invito del titolo: cerco disperatamente individui della mia specie disposti a restare dietro le quinte, non esporsi agli altri solo per il gusto di farlo (?) o per qualsiasi altro motivo.


I termini animaleschi si sprecano, a mio avviso la specie umana ha raggiunto il suo picco di evoluzione e da qui in avanti non ci possiamo aspettare altro che un regresso progressivo e la conseguente decrescita esponenziale del volume cerebrale del cosiddetto "homo sapiens sapiens".

Basta vedere chi governa questa nazione:

Tipico sogno di Lorenzo Fabbri

Preparatevi ad entrare nella mia mente contorta, sto per descrivere un sogno che ho fatto stanotte.
Ovviamente non bisogna pretendere di capire cosa poteva significare, da che cosa è scaturito o cercarvi qualsiasi forma di razionalizzazione; d'altra parte i sogni sono prodotti della nostra mente che non hanno necessariamente un riscontro con la realtà, perciò quando si raccontano possono generare riflessioni, interpretazioni oppure semplicemente risate, come in questo caso.

Innanzitutto va detto che nel mondo in cui la mia fervida immaginazione mi ha proiettato, tutto era fatto di cartone, tranne ovviamente gli esseri umani. Fra tutta la popolazione mondiale venivano scelti degli individui in grado di rappresentare tutti gli altri in diversi campi dello scibile umano. Io venivo scelto perchè "eccelso in etimologia" così come era scritto nella lettera (di cartone) che mi era arrivata a casa (di cartone).
Tutte queste persone "eccelse" venivano perciò raccolte in una grande nave e portate su un isola. Una volta arrivati nell'isola il nostro compito era di raggiungere i punti di raccolta delle specializzazioni, nel mio caso (ci tengo a ribadirlo) l'etimologia.
Per arrivare in questi punti di raccolta dovevamo seguire delle indicazioni nascoste nel suolo, mimetizzate talvolta con le mattonelle, oppure scritte nei sassi. Io decisi di affrontare il viaggio insieme con un amico conosciuto nel tragitto in nave, un ragazzo di colore scelto per rappresentare l'umanità nel basket (ovviamente).
Dopo un pò di tempo siamo riusciti ad arrivare nei luoghi preposti all'accoglienza con qualche difficoltà, ci siamo salutati e ci siamo augurati di fare bella figura. Lui doveva scavalcare una rete metallica ed entrare in un playground, nel quale stavano giocando altri ragazzi, io invece avevo davanti a me un palazzo (di cartone) rialzato da terra di qualche metro e sorretto da piccole colonne. Per entrare nel palazzo si doveva salire una scalinata e passare da un antrone in stile romanico alquanto inquietante. Una volta arrivato dentro il palazzo venivo accolto da alcune persone vestite con toghe che si congratulavano con me e successivamente mi fornivano una toga e mi mostravano lo zoo del palazzo. Ogni animale viveva in dei contenitori simili a vasche e riversava in gravi condizioni (ovvio, vivevano nel cartone...). Tutto quello che mi ricordo è che ero ovviamente disperato e schockato nel vedere tutti questi animali che soffrivano, fino a che non urto contro un pezzo di cartone contenente pesci pagliaccio; uno di questi riesce a scappare e noto con sorpresa che era in grado di volare. Perciò chiedo se posso tenerlo con me, i signori mi rispondono di sì, la prossima cosa che mi ricordo è che decido di chiamarlo Nemus, e non Nemo, date le circostanze in cui mi trovavo.
Il continuo del sogno poteva essere a dir poco sensazionale ed esaltante, purtroppo però mia madre è entrata in camera gridando: "sono le due, la vuoi la pasta con le zucchineeeeee???".

Peccato.

giovedì 16 aprile 2009

Il parere di Giacomo Di Girolamo

Riporto un articolo trovato sulla rete. Contiene una particolare opinione sugli aiuti in favore dei terremotati, in parte condivisibile, va detto.
"Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo.

So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede.
Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste.

Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.
Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no – stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera.
Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.
Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell’italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull’orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l’uno con l’altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.
Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo.
Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l’economia del nostro Paese.
E nelle mie tasse c’è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.
C’è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato – come tutti gli altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n’era proprio bisogno?
Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di “new town” e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: “new town”. Dove l’ha preso? Dove l’ha letto? Da quanto tempo l’aveva in mente?
Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce “new town”. E’ un brand. Come la gomma del ponte.

Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che “in questo momento serve l’unità di tutta la politica”. Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c’è.
Io non lo do, l’euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa?
A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po’ dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.
Poi ci fu l’Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata.
Dopo l’Irpinia ci fu l’Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.
Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?
Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.
Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa, l’Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora, per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.
Ecco, in quei milioni di euro c’è, annegato, con gli altri, anche l’euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto.
Stavo per digitarlo, l’sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.
Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l’alibi per non parlare d’altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all’opposizione) perché c’è il terremoto. Come l’11 Settembre, il terremoto e l’Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.
Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.
Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto vdi italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto pratico.
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c’è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia.
Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d’altronde."

Shii: semplicemente geniale

mercoledì 15 aprile 2009

L'ossimoro perfetto

Piluis puntuale.
Altro che gli slogan del Grande Fratello (di Orwell) o "Eyes wide shut".

Non ci credo


Patti Smith il 1° Luglio al Play Art Festival di Arezzo???

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!! oddio, non ci credo, mi sto sentendo male... voglio essere in prima fila, dormire 2 notti davanti al palco, entrare nel backstage, baciarla e chiederle di sposarmi...


Santoro

Santoro sta poco. Ma poco, eh...
Per maggiori informazioni chiedere all'immenso Vauro.

Diffusori

Arriva oggi la sentenza: i diffusori usati da BrawnGp, Williams e Toyota sono ''regolari''.
Il ricorso alla corte d'apello della Fia era stato presentato da Ferrari, Renault, Red Bull e Bmw contro la decisione dei commissari di gara del Gran Premio di Australia, prima gara del Mondiale 2009.

Resta da accertare se la piastra usata dalla Ferrari sia in linea con il regolamento.
Battuta scontata ma tuttavia passabile.

martedì 14 aprile 2009

Il velo di Maya

“E’ Maya, il velo ingannatore, che avvolge il volto dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perché ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua; o anche rassomiglia alla corda gettata a terra, che agli prende per un serpente.”

venerdì 10 aprile 2009

Cosmos for rednecks

Just how old is our planet.
Scientists believe it's four b-HUNDREDS AND HUNDREDS OF YEARS OLD-.
Scientists have determined that the universe was created by a-GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOODDD-bang.
If you look at the bones of the-JESUS-saurus rex, it's clear by the use of carbon dating that-MOUNTAIN DEW IS THE BEST SODA EVER MADE-.

Adriano

Dalla hall del suo hotel Adriano dichiara: "Per un po’ smetto. Ho perso la felicità", aggiunge che non vuole tornare in Italia, ma continuare a vivere "in pace" in Brasile. Neanche lui sa quanto può durare questa pausa, può essere un mese, oppure due, tre, sei...

"In Brasile mi sento felice, vicino ai miei amici, ai miei familiari" giura; Milano non è la sua città, lui si trova a suo agio solo nella sua madrepatria, sotto il sole e in spiaggia. Molti ricorderanno l'Adriano diventato famoso con la maglia del Parma, in quell'anno mostrò tutte le sue qualità e l'Inter si affrettò a farlo rientrare dal prestito e inserirlo nella rosa dei titolari per l'anno successivo. Adesso non si vede più nessuna bruciante progressione, nessun siluro che parte dal suo mancino, nessuna delle sue qualità originarie è sopravvissuta all'evoluzione della sua carriera. Un giocatore che rischia di bruciarsi la carriera con ancora 10 anni di pallone professionistico davanti.

In tanti ci hanno provato a farlo riflettere e riportarlo sulla retta via, ma lui nel fondo del suo cuore ha sempre sognato il Brasile, la sua famiglia e i suoi amici. Nientaltro. Infatti Adriano giura che le voci a suo riguardo siano autentiche bufale. Nient'affatto, non rimane in Brasile per l'alcool, i party, le donne (o magari non proprio donne al 100%), le nottate e chissà cos'altro...

No no. Malpensanti.






sooooo gangsta



I wish i was so that gangsta...

giovedì 9 aprile 2009

Questa ci mancava, sinceramente.

In un'intervista alla televisione tedesca N-Tv, il presidente del Consiglio dichiara testuali parole riferendosi agli sfollati del terremoto:


"Hanno tutto quello di cui hanno bisogno. Hanno medicine, hanno pasti caldi… Naturalmente è una sistemazione provvisoria, dovrebbero considerarlo come un fine settimana in campeggio".


Ovviamente l'ho recepita sulla rete questa informazione, stranamente in tv non ne hanno parlato.
Altrettanto stranamente se ne sono occupati diverse testate giornalistiche straniere, chissà perchè, probabilmente non hanno altre notizie importanti da pubblicare, oppure (più probabilmente) perchè la coglionaggine e la naturalezza con la quale il nostro premier-e chi ne fa le feci-rilasciano dichiarazioni allarmanti anche in situazioni molto delicate.

Hanno affrontato questo tema: i tedeschi Frankfurter Allgemeine Zeitung, Spiegel online, la tv pubblica Zdf, Bild; gli spagnoli El mundo e Abc; i francesi Le figaro e il sito del Nouvel Observateur; il New York times, il Guardian, il Telegraph ma soprattutto il Times-ne approfitto per consigliarne la versioneonline agli anglosassofoni(sti?).

E' proprio il quotidiano britannico ad apostrofare così il nostro carissimo testa d'asfalto:
"La carriera politica di Silvio Berlusconi è una cronistoria di commenti insensibili", "definire insensibile il suo consiglio rischia di accordargli lo status di verità. Invece è un esempio della buffoneria ricorrente" nel suo mandato, ricordando anche numerose altre uscite infelici come l'abbronzatura di Obama e il "MISTER OBAMA!" in stile pescivendolo-al-mercato-rionale.

Come commentare? Pensandoci sembrano barzellette da raccontare agli amici, proprio come le avventure di Pierino. Certo è che finirà prima o poi questa era, e io racconterò le gaffe di Berlusconi a mio figlio... proprio come fossero barzellette... o forse lo sono?

Sinceramente un mi vergogno di essere italiano.



La qualità dei giornalisti italiani.


Il video si commenta anche da solo.

A Rummenigge jè rode...

Questo articolo è pesantemente influenzato dal tifo del sottoscritto.
Essendo un supporter della magica viola la mia rabbia e il mio disprezzo nei confronti dei bavaresi (dehihihoh-bavaresi) si può ben comprendere dopo quello che è successo nel girone di champions league.

Ma veniamo ai fatti.
Rummenigge, presidente del Bayern, dichiara sulla partita di ierisera: "Sembravamo conigli".

Dopo la sconfitta per 4-0 al camp nou nella gara di andata dei quarti di finale il presidente commenta con parole dure ma tuttavia lascia aperta qualche possibilità per la gara di ritorno (ahaha sisi certo...)
: "Sarà difficile, ma ci proveremo; ci crediamo tutti e andiamo a Barcellona per giocare il nostro calcio e passare il turno".

In ogni caso, ierisera Barcellona 4 Bayer Monaco 0. In quaranta minuti 4 gol, poi dopo nell'intervallo Guardiola ha pregato i fenomeni del Barça di non infierire nei poveri tedeschi, tant'è che la partita è terminata proprio con questo risultato maturato alla fine del primo tempo.
Le occasioni da gol per i blaugrana sono state molteplici infatti, e tutto sommato poteva maturare un risultato molto più pesante nei confronti dei mangia-wurstel.

"Ci hanno umiliati", commenta ancora Rummenigge... eh già... umiliati sì. E vi sta anche bene!


martedì 7 aprile 2009

Eyes Wide Shut


Film del 1999 diretto da Stanley Kubrick, riprende il libro "Doppio sogno" di Arthur Schnitzler e narra le vicende dei coniugi Alice (Nicole KIdman) e Bill (Tom Cruise).

Innanzitutto devo dire che dopo aver visto 2001, Odissea nello spazio, Shining, Arancia meccanica e Full metal jacket qualcosa di Kubrick riesco a capire e apprezzare; perlomeno il Kubrick vecchio, prossimamente approfondirò il giovane ;)

Il percorso affrontato dai principali protagonisti del film, davvero molto bravi, si configura come un progressivo distacco dei coniugi verso un tipo di vita a loro più consono; all'inizio del film infatti, nella festa della villa di Victor sembrerebbe che entrambi gli sposi siano in procinto di tradirsi a vicenda, anche se all'ultimo momento si ricongiungono. Nella scena successiva, in camera l'oggetto della discussione è proprio questo, sia Bill che Alice si chiedono se è successo qualcosa durante la festa, Alice però,(forse anche a causa di un purino d'erba che si erano fumati precedentemente) confessa a Bill che tempo fa aveva sentito il desiderio di tradirlo.

Apparentemente felici e contenti i coniugi Harford non si dimostrano affatto completamente consoni alla vita di coppia e non sembrano tantomeno compatibili caratterialmente, le loro personalità paiono tuttaltro che conciliabili man mano che il film prosegue e con esso l'evoluzione dei protagonisti stessi.
Il film continua, sempre lasciando lo spettatore incredulo e impaziente di sapere come finirà la storia degli sposini fino alla scena finale nella quale i coniugi sembrano (sottolineare le parvenze e i condizionali è d'obbligo di fronte a Kubrick) finalmente ricongiungersi e riappacificarsi, consapevoli che in fondo niente è duraturo e niente può seriamente intaccare una relazione consolidata nel tempo come la loro.

Nell'ultima scena, quasi dal sapore apocalittico e piena di "morale", peraltro ampiamente condivisibile, Alice afferma che "è un bene essersi svegliati e che sarà un bene rimanere svegli a lungo", concludendo che quello che devono fare è tornare a casa per "fuck".

Dovrei e potrei fare un post lungo dieci pagine su questo film che mi è piaciuto ma non ne ho voglia, dato che sarebbe un'impresa. E poi sto uscendo, sicchè...



Viva Zapatero!

Documentario del 2005 di Sabina Guzzanti. L'intento è quello di ricostruire le vicessitudini del programma "RAIot" che dopo la prima puntata non andò mai più in onda. La Guzzanti raccoglie i pareri dei giornalisti Travaglio, Biagi, Santoro e degli attori Fò e Luttazzi, oltre alle opinioni di giornalisti stranieri per evidenziare che in Italia non esiste libertà di espressione e, al contrario, ciò che va in onda nelle televisioni è fortemente influenzato e pilotato da un certo signore oscuro.
Il titolo del documentario è ispirato alla riforma della televisione portata avanti da Zapatero in Spagna per favorire il mercato libero e slegare le emissioni dalle influenze politiche (ricordo che in Italia i presidenti della Rai vengono scelti dal Parlamento in carica...)



Per ulteriori info: http://it.wikipedia.org/wiki/Viva_Zapatero!

lunedì 6 aprile 2009

Morte da panna montata.

Oggi è un giorno molto importante nella mia vita perchè, oltre ad aver dormito circa 13 ore, ho deciso come voglio morire.
Non fra poco eh, ancora non ho nemmeno avuto un figlio, dico più avanti.

Voglio morire affogato di panna montata.


Sicuramente tutti hanno in mente di cosa sto parlando quando dirrò questo. Avete presente quando, dopo aver mangiato una considerevole razione di panna, vi sentite lo stomaco che preme sull'ombelico e implora "ti prego non inserire nient'altro qui dentro nelle prossime 12 ore"?
Avete presente che, consci di aver appena ingurgitato una quantità non indifferente di cotanto cibo divino, non può entrare assolutamente più niente nel vostro stomaco e anzi, sperate che al più presto qualcosa ve ne esca?
Avete presente quanto cazzo è buona la panna montata anche da sola?
Avete presente quanto cazzo è buona la panna montata sul caffè?

Ebbene a parer mio (o altrimenti "according to my opinion" come disse qualcuno una volta) morire a causa di una dilatazione eccessiva dello stomaco dovuta a una spregiudicata quantità di panna montata ingeritavi precedentemente, sarebbe senz'altro una delle morti più dignitose che la storia ricorderà.

Grazie.

GRANDE FEDERICO!!!!!!!!!

Ieri si giocava Manchester Utd-Aston Villa, nei padroni di casa mancavano sia Berbatov che Rooney, perciò Alex Ferguson aveva deciso di portare in panchina Federico Macheda, classe 22 Agosto 1991, scuola Lazio.

Intorno al 60' minuto la partita non stava andando bene per lo United, che perdeva 2-1 e aveva assolutamente bisogno dei 3 punti per rispondere al Liverpool che aveva precedentemente guadagnato 3 punti nel campo del Fulham.

Dopo il pareggio firmato Cristiano Ronaldo i minuti finali della partita sono un assedio continuo alla porta dei Villans fino al 90' quando, a seguito di un'elaborata azione, la palla giunge a Macheda che con uno stop di tacco si fa passare la palla fra le gambe e disorienta il difensore; la palla gli arriva sul destro e calcia cadendo verso il secondo palo. Il portiere non ci arriva e Kiko fa vincere lo United in extremis.

Come in un film, grande Kiko!

sabato 4 aprile 2009

Inglese

Cosa ci si può aspettare da una lingua che usa la stessa perifrasi per dire sia "ti amo" che "ti voglio bene"?

giovedì 2 aprile 2009

Cacca

Oggi pomeriggio, ore 19:15.
Scendo dal treno, entro in macchina e vedo una cosa strana all'esterno del parabrezza. Metto a fuoco e realizzo che l'oggetto in questione è uno strabiliante prodotto della natura:
una cacca di volatile di un miracoloso e sfavillante color rosa pastello.
La foto per san Tommaso:

3 immagini meravigliose che mi portano dritto dritto verso il mio traguardo reale: la presa di qualche provvedimento nei confronti del mio blog. Aspetto con ansia quel momento.

mercoledì 1 aprile 2009

Attenzione zanzare!

So che questo annuncio potrebbe sciokkkkkare i molti più della maggioranza in maggior parte, ma mi sento l'obbligo di comunicarvi un avvenimento sconvolgente.
Purtroppo oggi, in data 01/04 alle ore 19 circa HO AVVISTATO LA PRIMA ZANZARA DELLA STAGGGIONE. Ebbene sì, le bastarde sono tornate. Ovviamente non ho esitato a ucciderla istantaneamente. Certi animali dovrebbero scomparire subito, alludo alle cavallette, i ragni grossi e cattivi e altri simpatici insetti completamente inutili all'ecosistema, la cui funzione principale è... ... ... ehm... ... rompere le palle... penso...

ecco le odiate