sabato 28 febbraio 2009

Williamson' apologize

Notizia fresca di ieri: il Monsignor Richard Williamson, vescovo negazionista, chiede scusa al Papa e a Dio per le sue precedenti dichiarazioni contro la shoah, aggiungendo giustamente che "tenendo conto di queste conseguenze, posso affermare in tutta sincerità che mi rammarico di aver espresso quelle dichiarazioni, e che se avessi saputo in anticipo il danno e il dolore che avrebbero arrecato, soprattutto alla Chiesa, ma anche ai sopravvissuti e ai parenti delle vittime che hanno subito ingiustizie sotto il Terzo Reich-aggiunge il vescovo seguace di Lefebvre-non le avrei rilasciate". Ma il vero colpo di genio arriva con questa dichiarazione "alla televisione svedese ho solo espresso l’opinione di un non-storico, un’opinione formatasi 20 anni fa sulla base delle prove allora disponibili" (battuta degna dell'applauso finto di Striscia)-devo riconoscere alla chiesa un passo avanti nella concezione temporale, SONO GIA' VENTI ANNI INDIETRO, molto meno del previsto, COMPLIMENTI!!!

Insomma, mi sembra molto evidente che solo i vescovi e i politici possano affermare qualsiasi cosa senza tenere conto delle conseguenze per poi ritrattare tranquillamente in seguito. In pratica esiste il potere di affermare qualsiasi cosa, poi se dopo le conseguenze superano la soglia della drammaticità allora si ritratta scusandosi (oppure come fa il premier negando quello che è stato detto) per farla franca ed essere perdonati. Sarei davvero molto curioso di vedere i risultati della negazione della shoah su di un povero essere dannato nè cattolico nè politicante.









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